AZIENDA AGRICOLA "LA PREVOSTURA"

Il progetto di intervento riguarda l'edificio sito nel comune di Lessona (BI), in località Prevostura denominato “Cascina Prevostura”.

La “Cascina Prevostura” si trova isolata nel mezzo di un territorio collinare fortemente vocato all'attività vitivinicola che nel corso del secondo dopoguerra è stato via via abbandonato dai braccianti agricoli convertiti allo sviluppo manifatturiero; essa costituiva una piccola ma significativa realtà nell'economia prettamente rurale del comune di Lessona.
L'edificio superstite è costituito da una manica con sviluppo nord-sud a due piani fuori terra risultato di una serie successiva di aggregazioni ordinate secondo l'asse con piani interni sfalsati che assecondano l'andamento naturale del terreno. In particolare si evidenzia la presenza di quattro momenti edificatori con caratteristiche disomogenee in relazione alla tecnologia dei materiali impiegati (tessitura muraria in mattoni o mattoni e pietra), qualità dei materiali, geometrie delle aperture, strutture di orizzontamento, destinazioni.

Attraverso la determinazione e l'impegno dei titolari della SOCIETA' AGRICOLA LA PREVOSTURA, si è cominciato a dare corso alla ricostituzione degli antichi vigneti anche attraverso nuovi impianti di diversi ettari con la conseguente esigenza di insediare e rendere operativa in loco un'azienda vitivinicola dotata delle strutture necessarie all'attività quali i ricoveri dei mezzi agricoli, i locali di vinificazione, le cantine di invecchiamento, i locali di imbottigliamento, i locali per la commercializzazione dei prodotti, le residenze dei conduttori.

L'azienda agricola sarà il fulcro propulsivo per tutta un'ulteriore serie di attività ad essa legate quali  la promozione e la commercializzazione dei prodotti attraverso la degustazione in loco e, non secondario, lo sviluppo complementare e sinergico dell'agriturismo.

Il ritorno all'attività agricola ed in particolare a quella vitivinicola di eccellenza, la riproposizione di lavorazioni tradizionali impregnate di cultura e antico sapere derivate da una secolare evoluzione e da un costante affinamento di tecniche, la rioccupazione di aree rurali abbandonate da decenni, la conseguente ricostituzione di un forte legame col territorio, sono forse il segno che alcuni equilibri socio-economici vanno ricomponendosi, sostenuti
da un atteggiamento culturale più maturo che ritorna ad attribuire un valore economico a risorse che si pensavano definitivamente perdute.

Il lavoro di riscoperta e valorizzazione di risorse ambientali e culturali integrato all'interno di moderne logiche imprenditoriali che premiano sempre più attività condotte nel rispetto dell'uomo e dell'ambiente in cui vive, sta diventando uno dei fattori di crescita, di sviluppo e di benessere su cui puntare per il prossimo futuro.

L'edificio in progetto presenterà due maniche ortogonali l'una all'altra partendo dalla conservazione del corpo di fabbrica superstite. La porzione a ovest sarà formata dal corpo della vecchia cascina alla quale verrà aggiunto un porticato chiuso a piano terra sviluppato lungo i lati ovest e sud, a formare un ampio terrazzo aperto al piano superiore. Tale ampliamento è occorso al fine di garantire la realizzazione di spazi residenziali rispondenti agli attuali standard abitativi. L'adozione di uno schema a porticato, chiuso con vetrate, consentirà di rendere gli ambienti interni comunque luminosi e aperti verso il paesaggio circostante. La manica originaria manterrà lo sviluppo su due livelli fuori terra tranne che verso nord dove, in corrispondenza del volume definito da alti paramenti murari in mattoni, verrà ricavata una “torretta”. La soprelevazione verso nord, oltre che rispondere ad esigenze di utilizzo degli spazi, ripropone uno schema compositivo che prevede l'innalzamento della quota dei tetti in direzione nord garantendo l'irraggiamento e l'apertura visiva verso sud.
La manica ortogonale ad est, con sviluppo est-ovest, verrà collegata al corpo originario della cascina attraverso la realizzazione di un prolungamento al disopra del sentiero esistente preservandone inalterata la funzione di accesso alle vigne. Per chi sopraggiunge al complesso agricolo attraverso la strada interpoderale esistente, l'arrivo alla sommità della collina lo proietterà all'interno di una corte definita dai fabbricati disposti a “L”. La schermatura verso il paesaggio a sud, costituita dalla manica che ospiterà in prevalenza l'attività agricola vera e propria, si dischiuderà, con progressiva meraviglia, al passaggio in discesa attraverso l'arco di collegamento tra i due edifici. La posizione panoramica degli spazi adibiti all'attività di degustazione e commercializzazione, aperti a sud verso le vigne, oltre a garantire un ideale esposizione solare, contribuirà a rendere particolarmente appagante la permanenza in questo luogo.

Così come il corpo ristrutturato della cascina esistente, anche la manica ad est presenterà i caratteri tipologici delle vecchie cascine, con tamponamenti in muratura e tetti a capanna dalle forme semplici. L'articolazione dei volumi, dei livelli di imposta delle coperture, la diversa  estensione delle falde, il disegno delle aperture, la profondità di manica uniti alla presenza di episodi costruttivi isolati quali la presenza di scale esterne in vari materiali (legno, muratura e  metallo), la presenza di una porzione di manica coperta da un terrazzo piano raggiungibile mediante scala a chiocciola esterna, sono tutti elementi volutamente ricercati, al fine di ricostruire quel senso di ordinata casualità che si riscontra negli edifici rurali di umili origini, nati non in  seguito ad un progetto unitario dai caratteri aulici o rappresentativi, ma accresciuti in fasi successive nel tempo al fine di assecondare le strette esigenze che via via si presentavano.